Dermatologia Veterinaria

Dott.ssa Silvia Colombo, visite dermatologiche su cani, gatti, cavalli, conigli

dermatologia veterinaria milano novara torino nervianoDott.ssa Silvia Colombo
Medico Veterinario
Diploma del College Europeo di Dermatologia Veterinaria
Dottore di Ricerca in Medicina Interna Veterinaria

Dermatofitosi

Cos’è la dermatofitosi?

La dermatofitosi è una malattia cutanea e delle unghie causata da alcune specie di funghi detti dermatofiti. Colpisce più frequentemente il gatto ed è contagiosa per animali e persone. L’infezione si contrae per contatto diretto o attraverso spazzole, tosatrici, cucce o trasportini. I gatti a pelo lungo, in particolare i Persiani, possono essere portatori sani. Nei gatti a pelo corto e in buona salute la dermatofitosi guarisce spontaneamente in 3-4 mesi, ma il Medico Veterinario consiglia sempre la terapia perché la malattia è contagiosa.

Come si manifesta?

La dermatofitosi si osserva più frequentemente nei gattini, nei cuccioli e nei gatti adulti gatti FIV o FeLV positivi. Nel gatto la malattia può avere manifestazioni cliniche variabili: alopecia focale (perdita di pelo a chiazze) con o senza eritema (arrossamento della pelle) ed esfoliazione (forfora), dermatite miliare (piccole croste tra il pelo), acne del mento (punti neri e/o foruncoli), onicomicosi (infezione dell’unghia) o seborrea generalizzata. Nel cane i sintomi caratteristici sono aree circolari di alopecia che tendono ad allargarsi con eritema, esfoliazione, croste, papule (puntini rossi rilevati) e pustole (bollicine con contenuto giallastro). La dermatofitosi può manifestarsi anche come seborrea generalizzata, onicomicosi o kerion, un nodulo singolo o multiplo con piccole fistole da cui esce materiale purulento.

Come si diagnostica?

La diagnosi si formula con l’esame microscopico del pelo e con l’esame colturale micologico. Per il kerion, può essere necessaria la biopsia cutanea con esame istologico.

Quali sono le possibilità terapeutiche?

Anche se in molti casi la dermatofitosi guarisce da sola in 3-4 mesi, la terapia è necessaria per impedire il contagio di altri animali o persone. Il trattamento si basa sull’uso di farmaci antifungini per via sistemica (griseofulvina, itraconazolo) e topica (enilconazolo, miconazolo, econazolo). La tosatura completa è indicata nei gatti a pelo lungo, allo scopo di ridurre la quantità di spore presenti sul mantello e di accelerare la guarigione. Il trattamento deve essere continuato fino all’ottenimento di due esami colturali negativi a distanza di 1 mese l’uno dall’altro. E’ inoltre consigliabile decontaminare la casa attraverso la pulizia accurata con l’aspirapolvere (cambiando regolarmente il sacchetto) e la disinfezione delle superfici lavabili con la candeggina. L’uso di candelotti che disperdono enilconazolo è utile negli ambienti in cui non è possibile utilizzare la candeggina.

Qual è la prognosi?

La prognosi è favorevole per la dermatofitosi nel cane e nei gatti a pelo corto. Nei gatti a pelo lungo, soprattutto nei Persiani, è riservata in quanto questi gatti possono rimanere portatori sani.

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